BRATISLAVA /Buongiorno Slovacchia/ – Una delle prima volte che abbiamo avuto l’occasione di incontrare l’Ambasciatore, S.E. Gabriele Meucci, allora in occasione della presentazione della candidatura italiana di Milano ad ospitare l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), ci aveva espresso il suo desiderio di avvicinare la moltitudine di giovani italiani arrivata in Slovacchia, in gran parte a Bratislava, quelli che possiamo chiamare la nuova immigrazione, argomento questo, caro anche al Vice Capo Missione, Dott. Francesco Corsaro. Anche per dare seguito a queste aspirazioni il 24 u.s. presso la Residenza dell’Ambasciata si è tenuto un interessantissimo incontro con i rappresentanti italiani dell’imprenditoria e dell’innovazione.
L’Italia ha conosciuto diversi periodi di forti emigrazioni: la prima, conosciuta come Grande Emigrazione, iniziata dopo l’Unità d’Italia (1861) è continuata fino all’ascesa del fascismo, negli anni venti; la seconda, conosciuta come Migrazione Europea, iniziata dopo la fine della seconda guerra mondiale (1945) è continuata fino agli anni settanta; la terza ondata migratoria, conosciuta come Nuova Emigrazione, è iniziata all’inizio del ventunesimo secolo, causata dalle difficoltà che hanno avuto origine dalla crisi economica mondiale (iniziata nel 2007). Questo terzo fenomeno emigratorio, che ha una consistenza numerica inferiore rispetto ai primi due, interessa principalmente i giovani, spesso laureati, tant’è vero che passa sotto il nome di “fuga di cervelli”.
Secondo l’AIRE (anagrafe degli italiani residenti all’estero), il numero di cittadini italiani che risiedono fuori dall’Italia è passato dai 3.106.251 del 2006 ai 4.973.942 del 2017, con un incremento pari al 60,1%. A gennaio 2019, su un totale di circa 60 milioni di cittadini residenti in Italia, l’8,8%, e per l’esattezza 5.288.281 persone, risiede all’estero. Come si può notare da questi numeri l’Italia non ha solo un problema di immigrazione, ma paradossalmente ha anche un problema di emigrazione.
La Nuova Emigrazione non è più quella delle valige di cartone dei nostri nonni, e non è più nemmeno quella dei calli sulle mani (tanto cari ad Amadeo Giannini, fondatore nel 1904 della Bank of Italy, poi Bank of America, del quale si racconta come avesse dato istruzioni ai suoi funzionari di affidare gli immigrati, non tanto verificando l’impossibile possesso di capitali ma di verificare se avessero avuto i calli nelle mani: se li avevano, secondo Giannini, erano affidabili in quanto avrebbero sicuramente restituito il prestito…). La Nuova Emigrazione è quella del laureato che non trova lavoro, che sa usare bene il computer e le nuove tecnologie, parla inglese, destinato sempre più verso il mondo dell’innovazione…
La Slovacchia da questo punto di vista è fra le più evolute d’Europa, ha puntato molto all’informatizzazione del Paese e allo sviluppo della piattaforma digitale. L’apertura in Slovacchia di molte multinazionali che necessitano di manodopera qualificata parlante inglese e magari qualche altra lingua internazionale hanno fatto si che centinaia e centinaia di italiani (e anche spagnoli…) si siano trasferiti qui. Una parte si sono ormai fatti una famiglia (per la maggior parte mista Italiano-Slovacca), un’altra parte non si ferma molto e rientra.
Anche i rapporti all’interno della comunità italiana sono cambiati. Un tempo l’italiano medio presente in Slovacchia era un imprenditore, legato quindi alle associazioni imprenditoriali prima UNIMIS (Unione degli Imprenditori Italiani in Slovacchia) poi CCIS (Camera di Commercio Italo-Slovacca). Ora i nuovi immigrati si ritrovano nei gruppi di Facebook… Una decina di anni fa, ce lo ricordava un pioniere…, noi italiani ci conoscevamo tutti, anzi conoscevamo anche le intere famiglie… ora senti parlare italiano molto più spesso, soprattutto a Bratislava centro, e se chiedi “Turista?” hai una buona probabilità che ti rispondano “No, IBM… o Amazon”…
Presenti anche i rappresentanti delle due banche di riferimento italiano: Alexander Resch di VUB Banka-Intesa nuovo capo dell’AssoBanca Slovacca, nonché Presidente della Camera di Commercio Italo Slovacca e Moreno Feneziani di UniCredit Bank responsabile dell’International Desk Corporate.
Presenti all’incontro diversi imprenditori e una nutrita schiera di giovani in rappresentanza di quella molteplicità di giovani impiegati anche in posizioni di rilievo nelle multinazionali più o meno note: IBM, Amazon, Mondelēz International, Johnson Controls International, Osram e nessuno ce ne voglia se ne avessimo dimentica qualcuna…
(Buongiorno Slovacchia)