1. Il Segretario Generale della Farnesina, Amb. Elisabetta Belloni, ha visitato, insieme ai colleghi dell’ultimo concorso diplomatico, la mostra “Solo il dovere, oltre il dovere. La diplomazia italiana di fronte alla persecuzione degli Ebrei. 1938-1943”. Realizzata dalla Fondazione Museo del Shoah in collaborazione con questa Unita’, la mostra e’ frutto di un accurato lavoro di indagine archivistica condotto dai ricercatori della Fondazione con la guida e la consulenza del personale dell’Archivio Storico-diplomatico (in particolare Federica Onelli e Stefania Ruggeri).
Ad accoglierli, il Presidente della Fondazione, Prof. Mario Venezia, la Presidente della Comunita’ Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, la Presidente dell’Unione delle Comunita’ Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, e Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz. La mostra e’ stata illustrata dai due curatori: il Prof. Marcello Pezzetti, uno dei massimi esperti italiani della Shoah, e la tedesca Sara Berger.
2. La mostra ripercorre l’atteggiamento della diplomazia italiana di fronte alla tragedia che colpi’ gli ebrei tra il 1938 e il 1943. Dopo aver ripercorso i cambiamenti avvenuti all’interno del Ministero degli Esteri e nella sua Rete estera dopo la promulgazione delle leggi razziali, la mostra prosegue descrivendo il coinvolgimento dei diplomatici nell’applicazione delle leggi stesse, in particolare nei confronti degli ebrei stranieri in Italia, e illustrando, attraverso i rapporti inviati dalla Rete estera, le reazioni dell’opinione pubblica europea alla legislazione anti-ebraica. Nella sezione successiva ci si sofferma sull’atteggiamento della diplomazia italiana di fronte al sistema persecutorio all’estero: accanto ad una panoramica generale si affiancano dei focus geografici (territori del Reich, Croazia, Francia, Paesi Bassi, Bulgaria e Grecia). In questa sezione viene ricordato il rifiuto di alcuni diplomatici – e di alcuni militari – di consegnare gli ebrei alle forze locali (Croazia), cosi’ come l’impegno per evitare l’applicazione di misure restrittive (Parigi) e per risparmiare dalla morte ebrei italiani, ma anche stranieri, mediante l’applicazione del principio della reciprocita’, di stratagemmi burocratici per guadagnar tempo e di artifici giuridici come i certificati provvisori di italianita’ (Salonicco e Skopje).
Ne emerge una storia della Shoah raccontata attraverso gli occhi attenti dei diplomatici mediante un susseguirsi di documenti ricchi di descrizioni dettagliate sugli eccidi e le deportazioni, da cui trapelano in alcuni casi sentimenti di empatia ed in altri un linguaggio intriso di pregiudizi antisemiti. Insieme a foto, filmati, cartine geografiche dell’epoca e articoli di giornale viene creato un percorso espositivo di grande valore sia dal punto di vista della memoria della Shoah che della ricerca storica.
3. Nel suo indirizzo di saluto, l’Amb. Belloni ha sottolineato come la mostra stimoli una riflessione sulla responsabilita’, non solo degli autori delle atrocita’, ma anche di coloro che le hanno passivamente accettate, sul senso del dovere e sul confine tra obbedienza e coscienza. Una riflessione particolarmente importante per i funzionari dello Stato, educati all’obbedienza, al rispetto delle gerarchie, ad eseguire le indicazioni delle Autorita’ politiche dopo aver loro prospettato le scelte considerate ottimali nell’interesse dello Stato. L’esempio dei colleghi che ebbero il coraggio di fare la scelta giusta – come Castruccio, Orlandini, Venturini e Zamboni – e il diverso atteggiamento di coloro che non ne ebbero il coraggio e si piegarono sono un monito a non dimenticare che il limite all’obbedienza e’ rappresentato dalla coscienza e che, in situazioni estreme, senso del dovere significa fare scelte ispirate dai valori universali e dai diritti fondamentali, anche a rischio della carriera e talvolta della vita. Un tema difficile, ha concluso l’Amb. Belloni, che abbiamo affrontato con serenita’, guardando al futuro, cioe’ ai nostri colleghi piu’ giovani, per invitarli a mantenere aperto lo sguardo affinche’ le atrocita’ del passato non abbiano a ripetersi nel futuro.
Da parte della Fondazione e’ stato espresso un sentito ringraziamento al Segretario Generale per la collaborazione e il supporto assicurato dall’Archivio Storico-diplomatico. Il ritrovamento di questo fondo documentario, eccezionale per l’abbondanza di documentazione dell’epoca e per la qualita’ e il dettaglio dei rapporti prodotti dalla diplomazia italiana in quegli anni, ha permesso di ricostruire alcuni aspetti ancora non noti di questa pagina dolorosa della storia italiana ed europea.
Da parte della Fondazione e’ stato inoltre espresso l’auspicio di poter far circuitare la mostra a livello internazionale, anche alla luce dell’interesse suscitato dall’evento tenutosi a Skopje.
4. Per ulteriori informazioni, si trascrivono i link al sito della Farnesina e al sito della Fondazione Museo della Shoah:
– Inquadramento generale dedicato alla mostra: https://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/eventi/la-diplomazia-italiana-di-fronte-alla-shoah-una-mostra-a-roma.html
– Approfondimento dedicato a Zamboni, Castruccio, Venturini, Orlandini: https://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/approfondimenti/solo-il-dovere-oltre-il-dovere-storie-di-quattro-diplomatici-che-di-fronte-alla-shoah-scelsero-di-resistere.html
– Visita del Segretario Generale (con video dell’evento): https://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/eventi/il-segretario-generale-elisabetta-belloni-visita-la-mostra-solo-il-dovere-oltre-il-dovere-la-diplomazia-italiana-di-fronte-alla-persecuzione-degli-ebrei-1938-1943.html
– Fondazione Museo della Shoah:
http://www.museodellashoah.it/2019/01/28/mostra-solo-dovere-oltre-dovere-la-diplomazia-italiana-fronte-alla-persecuzione-degli-ebrei-1938-1943-2/