In seguito alla scissione della Repubblica Federale Ceca e Slovacca, la Repubblica Slovacca ha raggiunto l’indipendenza il 1° gennaio 1993. Davanti all’alternativa di uno Stato Cecoslovacco più centralizzato o la dissoluzione della federazione, l’allora Primo Ministro slovacco Vladimír Mečiar optò per la scissione tra i due Paesi, divenendo quindi Primo Ministro della Slovacchia indipendente.
Salvo una parentesi di 9 mesi nel 1994 durante la quale il Governo venne guidato da Jozef Moravčík, Mečiar mantenne l’incarico di Primo Ministro fino al 1998.
La Repubblica Slovacca ha condotto una politica estera volta al rafforzamento della sicurezza regionale e all’ampliamento dell’area di democrazia, sicurezza, stabilità e prosperità in Europa anche tramite la partecipazione ad organizzazioni quali il Gruppo di Visegrad (V4) e l’Iniziativa Centro Europea (InCE) ed avviando inoltre il processo di integrazione europea con la domanda di adesione all’Unione Europea nel 1996.
Nel 1998 venne nominato Primo Ministro Mikuláš Dzurinda, il quale negoziò l’adesione della Slovacchia all’OCSE nel 2000. Negli anni seguenti il Paese conobbe una crescita positiva che collocò l’economia slovacca tra le più dinamiche dell’Europa orientale, favorendo l’integrazione nelle strutture europee ed euro-atlantiche. La Slovacchia divenne quindi membro della NATO (aprile 2004) e dell’Unione Europea (1° maggio 2004). In seguito ha partecipato attivamente alle missioni NATO ed ONU, in particolare nei Balcani Occidentali, a Cipro, in Iraq e in Afghanistan.
Dal 2006 al 2010 il Primo Ministro è stato Róbert Fico. Durante la sua legislatura la Slovacchia è entrata a far parte dell’area Schengen nel 2007 e ha adottato l’euro il 1° gennaio 2009, ricoprendo inoltre per la prima volta nel biennio 2006-2007 il seggio non permanente presso il Consiglio di Sicurezza ONU. Dal luglio 2010 all'aprile 2012 il Primo Ministro è stata Iveta Radičová. Dal 4 aprile 2012 il Primo Ministro è Róbert Fico (Smer- socialdemocratici); nel marzo 2016 è stato riconfermato Capo dell'Esecutivo, a seguito delle elezioni parlamentari. Il 2016 è anche l’anno in cui la Slovacchia detiene il semestre di Presidenza del Consiglio UE (1° luglio – 31 dicembre) - il primo dall’entrata del Paese nell’Unione europea – incentrato su quattro priorità: un’Europa economicamente e finanziariamente rafforzata; modernizzazione del Mercato Unico; Migrazione sostenibile e politiche di asilo; rafforzamento della relazioni esterne dell’UE e della Politica Europea di Vicinato.
Nel marzo 2018, in seguito all'assassinio del giornalista investigativo Ján Kuciak e della sua fidanzata che suscita un’ondata di scalpore nel Paese, il Ministro della Cultura Maďarič e quello degli Interni Kaliňák annunciano le proprie dimissioni, alle quali seguono, il 15 marzo, quelle del premier Fico. Il presidente della Repubblica Andrej Kiska incarica dunque il vicepresidente del Governo Peter Pellegrini di costituire un nuovo esecutivo, composto dai partiti Smer, Partito nazionale slovacco (SNS) e partito della minoranza magiara Most-Hid.
Le elezioni politiche del febbraio 2020 vedono l’affermazione della formazione conservatrice e filo-UE OL’aNO (“Gente Comune e Candidature Indipendenti”) e la conseguente formazione di un esecutivo guidato dal suo leader, Igor Matovič, sostenuto da una coalizione quadripartita di centrodestra. A seguito delle dimissioni di Matovič per questioni legate alla gestione della pandemia COVID, il 1° aprile 2021, dopo un rimpasto governativo, si insedia un nuovo Governo, attualmente in carica, guidato da Eduard Heger (OL’aNO), già Ministro delle Finanze nel precedente esecutivo e sostenuto dalla medesima maggioranza quadripartita del precedente. Dal settembre 2022, a seguito delle dimissioni dei Ministri del partito Libertà e solidarietà (SaS) – alla guida dei dicasteri dell’Economia, degli Esteri, della Giustizia e dell’Istruzione – il governo Heger si trova ad operare in minoranza parlamentare.
Storia
2005-05-03

Maeci